FASE #4 • RESIDENZA

MARZO 2017

Inizia la residenza. Il percorso, le analisi e le riflessioni svolte confermano l'intenzione di realizzare due interventi: uno nel Parco Campagna e uno nel Centro Culturale. Lavoreremo per via poetica e sintetica con l'intenzione di far emergere al meglio (dati i tempi e le risorse energetiche) la natura potentemente utopica e le potenzialità rigenerative insite sin dall'origine in questi autentici motori significanti del quartiere.

Nel centro ripuliremo gli spazi comuni, presi quotidianamente d'assalto da agguerrite squadriglie di piccioni. Pulire significa prendersi cura: si ripuliscono in maniera selettiva (senza toccare "pezzi" di maggior pregio) anche alcune tag sui muri, creando una serie di "schermi" con la vernice grigia messaci a disposizione dall'associazione Per la Strada. Su queste porzioni di muro scriveremo frasi di William Morris, frammenti di utopie praticabili e necessarie, tratte dal suo romanzo News from Nowhere.


Nel parco disegneremo un cerchio nella terra e vi pianteremo arbusti della macchia mediterranea: piante profumate, con proprietà medicamentose e resistenti. Forti e coraggiose. Il cerchio è un segno antico, indica unità, continuità. In cerchio siamo tutti uguali e ci possiamo guardare negli occhi, uno ad uno. Lo abbiamo formato all’inizio di questo percorso e ora lo lasciamo come segno nel paesaggio. Negli anni Settanta, quando gli artisti hanno iniziato a pensare al paesaggio come medium, il cerchio è stato un segno ricorrente, basti pensare al Spiral Jetty, un molo a forma di spirale realizzato da Robert Smithson nel Great Salt Lake, in Utah nel 1970 e ai cerchi di pietra di Richard Long. La prima è una scultura che si percorre, per arrivare al suo centro, la seconda scultura rievoca la forma del focolare, o un cerchio a protezione di un abitato: forme arcaiche di vita di comunità.

Queste opere sono anche lo sfondo su cui comporre dei tableaux vivants, in cui si immagina una società futura che ritorna a Spinaceto dopo cinquanta anni e si rifonda a partire da nuovi valori: una comunità utopica (e postatomica) proveniente da un futuro mancato e colta negli istanti - quasi sacri - in cui sta tracciando il temenos e assumendo i principi a partire dai quali ricostruirà un futuro finalmente sostenibile.

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